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Cenni di anatomia e fisiologia della colonna vertebrale

 

Le vertebre sono unite tra loro da un complesso sistema di articolazioni e di ligamenti, che consentono movimenti limitati ma organicamente articolati. Nella sezione anteriore, tra i corpi vertebrali sono interposti i dischi, che contribuiscono alla funzione di sostegno della colonna, consentendo  limitati movimenti di traslazione, scivolamento e  di rotazione.

Nella sezione posteriore, vi son coppie di articolazioni sinoviali (faccette articolari) e articolazioni iterapofisarie (posteriori) che giudano e limitano gli spostamenti reciproci vertebrali in ragione della disposizione spaziale delle loro faccette articolari.

Colonna dorsale

Faccette articolari con orientamento pressochè orizzontale consentono movimenti di inclinazione  rotazione

Colonna lombare

Faccette articolari con orientamento  pressochè verticale consentono movimenti di flesso-estensione

Il disco intervertebrale

È  interposto tra le limitanti dei corpi, costituite da cartilagine ialina ben adesa all’osso vertebrale.

Il disco

Porzione esterna  >  anulus fibroso

Porzione centrale >  nucleo polposo

Anello fibroso

Tessuto fibrocartilagineo  e serie di lamine fibrose concentriche che formano una griglia intrecciata, dotata di un certo grado di elasticità. È più facile la frattura della vertebra piuttosto che la disinserzione del disco. I fasci decorrono con direzione obliqua, intersecandosi, e partendo ben ancorati saldamente all’osso.

Il nucleo polposo

Occupa la parte centrale del disco incapsulato tra le liitanti e l’anello fibrosoIl nucleo polposo è una masserella di sistanza fondamentale amorfa, ricca di polisaccaridi povera di fibre collagene e cell. Mesenchimali. L’elevato contenuto in mucopolisaccaridi con contenuto in acqua sino all’80% favorisce il rigonfiamento del nucleo e il caratteristico turgore quindi il gel  di mucopolisaccaridi si comporta  come un liquido: è cioè del tutto incomprimibile. La sua funzione è trasmettere in maniera uniforme  su tutto l’anello fibroso  la pressione  esercitata sul disco da qualsiasi forza compressiva.

Il disco

È provvisto di vascolarizzazione fino alla seconda decade di vita. Successivamente è nutrito per diffusione attraverso le limitanti vertebrali e fasci più esterni dell’anulus.

La diffusione dei nutrienti è favorita dall’alternarsi di  compressioni/decompressioni.

I primi segni di  degenerazione  discale cominciano a manifestarsi  già nella terza decade di vita. Si manifestano come una disidratazione del nucleo polposo,con conseguente diminuzione della pressione intradiscale. Contemporaneamente si riduce l’elasticità dell’anulus per sostituzione del tessuto da parte di lamelle fibrose scarsamente cellulari, la riduzione, di  turgore del nucleo, di elasticità dell’anulus.

Comportano:

Difficile nutrizione  per diffusione

Minor adattabilità a sollecitazioni meccaniche

L’anello fibroso tende a fessurarsi rendendo più facile la organizzazione del nucleo polposo entro i suoi strati.

I fenomeni degenerativi discali si ripercuotono sulle strutture ossee vicine provocando Osteosclerosi delle limitanti vertebrali ed Osteofitosi organizzata reattiva.

 

 

 

 

 

 

 

Colonnadettagliocolonnadisco  
 
 
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